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Crowy-Frankie

Crowy-Frankie

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Ho trovato quest’applicazione per puro caso, girovagando per l’app store.
Sono una “old soul”, il concetto mi intrigava, non avevo mai avuto un amico di penna!
Ma allo stesso tempo avevo paura che fosse l’ennesima buona idea sviluppata malamente, l’ennesima app di messaggistica dove avrei trovato solo gente poco interessante. Per fortuna mi sbagliavo.

Ci misi un po’ a decidere cosa scrivere nella mia prima lettera, non avendone mai scritta una se non per quelle simulazioni scolastiche. E in più mi spaventava l’idea di aprirmi e di ricevere un rifiuto. Però per la prima volta nella mia vita decisi di presentarmi come ero, senza nascondere il mio io, senza nessun tipo di barriera, dicendomi che al limite non avrei ricevuto risposta alle mie lettere introduttive e che essendo persone sconosciute non avrebbe fatto male. Non avevo grandi aspettative.

Ma… ricevetti una grande sorpresa!

Io, che ho vissuto gran parte della mia vita sentendomi troppo spesso fuori luogo, la persona “strana” che sempre con difficoltà ha trovato gente con la quale andare d’accordo, stavo trovando persone che avevano gli stessi interessi, che avevano o stavano vivendo le stesse difficoltà, ed è stato come prendere finalmente una boccata d’aria fresca.

Lo scrivere mi ha sempre aiutato a mettere ordine nella testa e nel cuore, mi ha sempre aiutato a sfogare tutte quelle frustrazioni che sento dentro, e sapere che dall’altra parte c’erano persone realmente disposte ad ascoltare e che potevano empatizzare con me ha completamente rotto l’argine delle parole; le mie lettere diventavano sempre più lunghe, e sempre di più in numero e lunghezza.

Provavo però ancora scetticismo nei confronti di Slowly; quanto sarebbero durate queste corrispondenze? Sarebbero davvero durate a lungo, o si sarebbero interrotte dopo un paio di lettere?

In alcuni casi, sì, non sono durate a lungo. Ma è arrivata l’ennesima sorpresa!

Ho conosciuto tanta gente, di tanti posti diversi; ho avuto modo di confrontarmi riguardo la cultura di altre città, di altri Paesi.
Ho visitato Paesi e civiltà senza muovermi dalla mia camera, tramite le loro descrizioni.

Ho stretto quelle che credo di poter definire delle belle amicizie. E anche migliorato il mio Inglese, grazie alla pratica.
Ho condiviso passioni, sogni e desideri con persone che non ho mai visto in viso, e comunque sono relazioni molto più sincere di tante finte amicizie che si intrattengono nella vita di tutti giorni, nell’ambiente scolastico e lavorativo.

L’attesa di una lettera è paragonabile solo all’attesa del Natale per me: è quella dolce ansia e anticipazione che si prova mentre si scartano i regali, quell’ansia che proviamo da bambini aspettando Babbo Natale.

E il ritagliarsi quei dieci minuti per rispondere alle lettere è l’atto di cura più bello che si può chiedere oggi nel ventunesimo secolo, dove l’attesa e la pazienza ormai non esistono più, dove le comunicazioni sono troppo veloci.

Quindi, solo un grande grazie al team di Slowly per aver fatto (ri)scoprire a tutti noi utenti, giovani e meno giovani, l’arte dell’attesa e del creare legami. Ne avevamo bisogno.

SLOWLY

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