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Vada Chan

Vada Chan

🇳🇱 Paesi Bassi
Storia Slowly

Originally written in English, Translated by Deborah Caruso ( Debbla in Slowly ).

L’ultima lettera di Bo è arrivata il 9 maggio, ma era già il 15 quando ho deciso di rispondere. Mi sento in colpa, mi ero ripromessa che gli avrei risposto una volta a Madrid, ma non gliel’ho comunicato. Non posso più mandargli una lettera poiché il suo profilo dice “ Questo account è stato disattivato. Potresti voler rimuovere Bo..”

La mia prima reazione dopo aver realizzato che non c’era più fu di cercare su Google tutte le possibili combinazioni delle informazioni che avevo su di lui: “46 bus Regno Unito”. “ Lista di tutti i bus 46 nel Regno Unito.” “bus 46 woodland Regno Unito.” “Bo.” “Bo Linkedin.” Ho anche svolto una ricerca inversa su Google con l’unica foto che avevo di lui. Il primo risultato diceva “boschetto” poiché nella foto era in posa in un’area boschiva. Per la seconda ricerca, ho usato solo la sua faccia e il risultato di Google fu “umano.” Ho riso. Mi ricordai di avere un’altra foto. Quindi ho ritagliato il suo viso per la ricerca inversa di Google e questa volta ho avuto “gentiluomo.” Ho poi controllato tutti i risultati in “Immagini visualmente simili” , ma tutti gli uomini sembravano strani e fake. Credo che fossero immagini generate dal computer, non persone reali. A quel punto, ho cercato: “La ricerca inversa per immaginando Google permette di trovare una persona reale?” ma non ho trovato nulla di utile sull’argomento. A dir la verità, spero non sia possibile trovare delle persone su internet partendo da una loro foto. Ho abbandonato la mia ricerca. A meno che Bo non torni su Slowly, non ho modo di mettermi in contatto con lui.

Quando ho iniziato ad usare Slowly ero decisa a trovare qualcuno con cui avere le conversazioni più random e creative possibili. Non volevo sapere di città e cibo, volevo parlare della vita delle persone, di come si sentissero, cosa desiderassero, cosa facessero e cosa amassero. Invece di una lettera, mandavo un poema. Alcuni reagivano con entusiasmo, inviando le proprie poesie oppure improvvisando delle rime. Queste erano le risposte migliori. Altri erano infastiditi o fuorviati. Queste conversazioni non si svilupparono in qualcosa di più di un paio di lettere. Bo fu umile e diretto. “Come rispondo a questa donzella?” rispose al mio primo poema. In seguito,entrò nella dinamica del gioco e mi disse di essere “ un po’ più di un albero e quel tipo di ragazzo dalle ginocchia sporche’. Ho labbra rosse, a forma di uccello-scoiattolo-ape. Io risi e dissi di aver pranzato con gabbiani malvagi e corvi gentili. Dal primo Marzo, ci siamo scambiati lettere ogni giorno. Non avrei mai immaginato che avremmo completamente smesso di avere contatti. Una volta mi disse “Ho una cotta nel ricevere le tue lettere”. Io avevo una cotta per i suoi aggiornamenti quotidiani dal bus numero 46 e io passeggeri, come l’uomo piscio, gli anziani con i cappelli buffi e le giovani infermiere che ridacchiavano durante le loro conversazioni mattutine. Ero anche molto coinvolta nel nostro scambio di opinioni su Jane Austen, Ernest Hemingway, Maggie Nelson, Sun Tzu e le nostre infinite liste di ‘voglio leggere’. Ero interessata alla sua vita e ai suoi weekends nei boschi con i suoi cani. Non mi ha mai detto molto in proposito. Nonostante avessimo parlato della sensazione di essere innamorati e di come la nostra vita adulta fosse così diversa da quella che immaginavamo da bambini, lui era meno propenso a parlare dei suoi sentimenti del presente.

Devo ammettere di adorare la nostra routine. Amavo la scrittura rassicurante, rannicchiata nel letto prima di addormentarmi. Mi faceva sentire come quando scrivevo il mio diario da ragazzina.

Sono contenta di non essere irata riguardo al fatto che abbia eliminato il suo profilo senza dirmelo. E, nemmeno triste. Ero solita attaccarmi a sentimenti di nostalgia ed amore per persone che uscivano dalla mia vita, ma adesso sono più forte. Mi mancherai tanto Bo, ma sono più grata di averti incontrato. Penso che un giorno saremo entrambi Hemingway e saremo seduti sullo stesso autobus senza riconoscerci. Spero davvero che tu stai bene. Ho dimenticato di direi che il nome del documentario in merito al concorso annuale Hemingway Look-alike Contest è “Notes on the Other” (2009) di Sergio Oksman. Il trailer dice qualcosa di simile a questo: : Spesso intere storie sono costruite sulla menzogna ma ci sono persone determinate ad essere il vero Hemingway anche dopo la morte Hemingway stesso.

Ci vediamo in Florida Bo,
Cheese!
Vada Chan

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